Bonus vacanze: essere o non essere?

Il turismo è uno dei settori più colpiti dalla pandemia di coronavirus e dagli effetti del conseguente lockdown. Nel solo periodo compreso tra maggio e giugno, il divieto di circolazione tra Regioni e il blocco dei confini tra Paesi dell’Unione Europea ed extra UE ha causato la mancata presenza di oltre 30 milioni di turisti e un crollo del giro d’affari di svariati miliardi di euro. Il Governo è intervenuto con prontezza attraverso il DL Cura Italia di marzo e in seconda battuta con il DL Rilancio, introducendo misure a sostegno di aziende e famiglie. Per aiutare il turismo è stato previsto il bonus vacanze che, tuttavia, ha destato qualche perplessità tra gli addetti ai lavori.

Cos’è e come funziona il bonus vacanze

Come detto il bonus vacanze è un’iniziativa pensata dal legislatore per sostenere il turismo in un momento tanto difficile. Il Governo ha stanziato, all’interno del DL Rilancio, ben 1,7 miliardi di euro con una duplice finalità: da una parte offrire un incentivo economico alle famiglie con medio-basso reddito per il pagamento delle vacanze e dall’altra aiutare le molte strutture ricettive messe a dura prova dalla grave crisi sanitaria.

L’agevolazione è rivolta a nuclei familiari composti da 1 o più membri e l’ammontare varia a seconda del reddito ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) e del numero di componenti. Il contributo massimo è comunque pari a 500 euro per famiglie composte da 3 o più persone, si potrà utilizzare nelle strutture situate sul territorio italiano aderenti all’iniziativa e unicamente per il periodo compreso tra il 1° luglio e il 31 dicembre 2020.

L’app IO

Il bonus vacanze può essere richiesto esclusivamente tramite l’apposita app IO messa a disposizione dall’Agenzia delle Entrate e da un solo membro del nucleo familiare. Tuttavia la legge prevede la possibilità di utilizzo anche per un componente diverso dal beneficiario, a patto che il contributo venga speso in un’unica soluzione. È importante sottolineare come sia obbligatorio effettuare la prenotazione direttamente presso la struttura oppure attraverso un tour operator o un’agenzia di viaggio. Di conseguenza sono esclusi dall’iniziativa tutte le piattaforme online di prenotazione come Airbnb o Booking.com, giusto per citare due delle più famose.

L’importo assegnato al beneficiario è utilizzabile per l’80% come sconto immediato al momento del pagamento mostrando al gestore il codice ricevuto sul telefono e per il restante 20% come credito d’imposta da applicare per la riduzione IRPEF nella dichiarazione redditi 2020. L’albergatore a sua volta verrà rimborsato sempre tramite il meccanismo del credito d’imposta, da sfruttare in compensazione senza alcun limite oppure cedendolo a terzi in maniera totale o parziale (ad esempio a fornitori di beni e servizi, banche, istituti di credito o società di intermediazione finanziaria).

Gli albergatori sono obbligati ad aderire all’iniziativa?

La legge offre completa libertà all’albergatore di decidere se accettare o meno il bonus vacanze. In ogni caso non è necessario fare nulla, ma solo avere l’accortezza di rendere noto al cliente la possibilità di utilizzare il contributo. A tal proposito Federalberghi ha istituito un elenco aggiornato con le strutture aderenti alla proposta del Governo, in modo da facilitare la ricerca al viaggiatore e promuovere l’uso del bonus.

Studi di settore hanno mostrato come l’iniziativa non è stata accolta con grande entusiasmo dagli albergatori, anzi regna un generale scetticismo. Solo il 4% delle strutture italiane hanno accettato il bonus vacanze, con l’Emilia Romagna in testa alla classifica col maggior numero di alberghi disponibili.

Il motivo di questo iniziale insuccesso è, con molta probabilità, il meccanismo del rimborso. Il credito d’imposta è una soluzione che invece di invogliare gli albergatori funge da deterrente, visto che il settore ha grande bisogno di liquidità per superare il momento critico.

Pro e contro del bonus vacanze

Per una famiglia che rientra nei requisti reddituali richiesti, poter beneficiare fino ad un massimo di 500 euro per le vacanze è, senza dubbio, un grande vantaggio. Per molte persone significa riuscire ad organizzare un viaggio, che altrimenti risulterebbe improbabile senza l’aiuto economico.

Il vantaggio per l’albergatore è l’aumento delle prenotazioni, considerando che la sua offerta diverrà sicuramente più allettante potendo applicare lo sconto previsto dal bonus vacanze. In un periodo caratterizzato da grande incertezza non è un aspetto da sottovalutare.

Per quanto riguarda i punti a sfavore, come abbiamo già evidenziato il rimborso tramite credito d’imposta, pur rappresentando un beneficio fiscale, non convince del tutto le associazioni di categoria. Si punta il dito, più che altro, sulla difficoltà nell’usufruire dei crediti e come rappresenti una soluzione che non risolve il grave problema della poca liquidità. Purtroppo la scarsa adesione delle strutture ricettive è un grosso ostacolo per le famiglie beneficiarie, avendo una possibilità di scelta alquanto limitata.

Un ulteriore punto debole del bonus vacanze è l’impossibilità di prenotare attraverso portali online dedicati. Ormai sono sempre più numerose le persone che cercano un soggiorno tramite le più note piattaforme apprezzandone rapidità, comodità e opportunità di confrontare agevolmente le diverse offerte. Siccome il bonus vacanze può essere speso, non solo in alberghi, resort, hotel e villaggi turistici ma anche presso case vacanze e bed & breakfast, escludere le piattaforme di prenotazione online è un evidente limite.


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