Riapertura: ecco i controlli anti-contagio da fare

Il settore alberghiero vede avvicinarsi la riapertura, dopo mesi di chiusura forzata a causa della pandemia. In vista della ripresa dell’attività, le strutture ricettive devono eseguire tutta una serie di controlli anti-contagio per mettere in sicurezza gli spazi interni ed esterni, oltre ai lavoratori e i clienti stessi. Le verifiche dell’effettiva messa in sicurezza di hotel, bed and breakfast e resort saranno condotte dall’ispettorato del lavoro su richiesta della Prefettura, come previsto dalla nota numero 149 del 20 aprile scorso.

Sanificazione periodica e pulizia completa giornaliera

In occasione della riapertura, gli albergatori sono tenuti a eseguire una sanificazione periodica e una pulizia completa giornaliera della propria struttura. Il processo di sanificazione ha per oggetto tutti gli ambienti che compongono la proprietà: oltre alle camere degli albergatori dunque, bisogna sanificare anche le sale comuni, le aree di svago, la hall, la sala ristorante e l’eventuale spazio all’aperto (parcheggio privato, giardino, ecc.). Un’attenzione particolare va poi rivolta agli strumenti impiegati dai lavoratori o utilizzati dai clienti, come ad esempio telefoni, schermi touch screen, telecomandi, mouse, tastiere dei computer, ecc. Per quanto riguarda invece la pulizia completa giornaliera, i proprietari delle strutture alberghiere potrebbero vedersi costretti a ripetere la pulizia più di una volta nell’arco della stessa giornata, dal momento che la norma prevede una pulizia completa alla fine di ogni turno di lavoro.

Sanificazione approfondita: come procedere in caso di contagio

Nell’eventualità di una persona positiva al coronavirus, la struttura alberghiera è chiamata a procedere con una sanificazione approfondita. L’obiettivo è di ridurre al minimo il rischio di contagio tra gli altri ospiti dell’hotel. Come suggeriscono i consigli promossi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), per prima cosa occorre pulire le superfici dell’ambiente con cui è venuto in contatto il soggetto positivo al coronavirus tramite acqua e detergente. Il secondo step della sanificazione prevede l’utilizzo di disinfettanti che di solito vengono impiegati negli ospedali e nelle strutture medico-sanitarie, tra cui si annovera l’ipoclorito di sodio (in concentrazione tra lo 0,1 e lo 0,5 per cento). Terminata la procedura con acqua, detergente e ipoclorito di sodio, i locali soggetti alla sanificazione vanno areati come indica la circolare numero 5443 del Ministero della Salute (datata al 22 febbraio scorso).

Controlli anti-contagio all’ingresso della struttura

Un altro punto importante è costituito dai controlli anti-contagio da effettuare prima ancora che i clienti o i lavoratori stessi entrino all’interno dell’albergo. Previa installazione di termoscanner all’ingresso, i proprietari delle strutture ricettive devono verificare la temperatura corporea di ciascuna persona, imponendo il divieto di entrare a tutte le persone che presentano una temperatura del corpo superiore a 37,5 gradi. Il divieto va inoltre imposto anche ai soggetti che presentano sintomi influenzali. I titolari dell’albergo sono inoltre tenuti a controllare che non entrino all’interno dell’hotel persone venute in contatto nelle ultime due settimane con individui risultati in seguito positivi al coronavirus. Lo stesso controllo va effettuato sui soggetti che provengono dalle aree segnalate a rischio dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. La verifica può avvenire tramite il sito ufficiale dell’OMS stesso o i portali dei vari istituti di ricerca che in questi mesi stanno aggiornando con regolare frequenza la situazione di nuovi contagi, vittime e numero complessivo di casi positivi.

Le norme igieniche da rispettare in albergo

Per superare l’eventuale verifica dell’ispettore del lavoro inviato dalla Prefettura di competenza, gli albergatori sono inoltre tenuti a controllare il rispetto delle norme igieniche da parte sia del personale che dei clienti stessi. Nello specifico, i lavoratori e gli ospiti della struttura devono lavarsi con regolare frequenza le mani e utilizzare un detergente igienizzante. A questo proposito, occorre ricordare che la struttura deve garantire la presenza di dispenser con idonei detergenti, dislocati in postazioni strategiche come nei pressi dell’ascensore o nelle immediate vicinanze del bagno o della sala ristorante/colazione. In più, il controllo anti-contagio ha per oggetto l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale segnalati sia dal Ministero della Salute che dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, come ad esempio le mascherine protettive e i guanti. Nell’eventualità dell’impiego di mascherine filtranti da parte del personale o della clientela, l’articolo 16 del decreto legge numero 18/2020 ammette l’uso di dispositivi privi del marchio CE (a patto però che siano compatibili con le norme vigenti circa la commercializzazione in Italia). Infine, i controlli impongono la verifica che clienti e personale osservino il rispetto del distanziamento interpersonale di almeno un metro (tale vincolo non vale per due o più persone appartenenti allo stesso nucleo familiare).

La gestione degli spazi comuni

Tra i più importanti controlli anti-contagio richiesti ai proprietari di un hotel, albergo e b&b, vi è quello inerente la corretta gestione degli spazi comuni. Locali quali la sala ristorante, la hall all’ingresso e l’eventuale palestra devono essere sempre puliti e areati durante l’arco di una stessa giornata. Se, ad esempio, si dispone di una sala destinata alla colazione, va eseguita una sanificazione frequente dei tavoli e delle tastiere dei distributori di bevande. Gli albergatori proprietari di un hotel in cui si svolgono conferenze e riunioni di lavoro devono vigilare affinché vengano rispettate da tutti i partecipanti le elementari norme anti-contagio, vale a dire il distanziamento interpersonale (al fine di evitare pericolosi assembramenti) e l’utilizzo di mascherine protettive con l’aggiunta opzionale dei guanti.